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Problemi di udito

Problemi di Udito

Desideriamo cambiare l’opinione delle persone nei confronti degli apparecchi acustici: “ciò che manca è l’Informazione”.

Che cosa ne pensiamo noi di Udito Più, dei problemi di sordità?
È triste dover ammettere la quasi totale assenza di informazioni al riguardo. Quando si parla di sordità si allude immediatamente all’anziano etichettato come sordo e deriso perché capisce una cosa per un’altra.
In realtà, c’è poco da scherzare poiché ai tempi di oggi le difficoltà uditive non si possono più attribuire esclusivamente alla terza età, il problema dilaga anche tra i giovanissimi. Il bombardamento acustico a cui siamo sottoposti involontariamente nella società in cui viviamo (sordità con evoluzione progressiva), o quello a cui malvolentieri sono costretti alcuni lavoratori ad esporsi per questioni di professione (sordità professionali) o quello al quale molti ragazzi si sottopongono volontariamente nelle discoteche o con le cuffiette nell’orecchio (sordità traumatiche).

Re.Vo.Dis.System®, un sistema rivoluzionario; permette, dopo aver raggiunto l’equilibrio acustico attraverso i 3 punti precedenti, mediante un counselling rieducativo graduale ed incrementale, di ottenere il perfezionamento finale che mancava a tutto il percorso audio protesico, raggiungendo ulteriori 15-20% di incremento ulteriore, di percezione cognitiva, che né il miglior apparecchio acustico, né la migliore regolazione, poteva garantire.

Riteniamo fondamentale fare prevenzione uditiva

Che cosa intendiamo nel “fare prevenzione” realmente?

Riteniamo che la prevenzione uditiva sia essenziale per evitare problemi più seri. Siamo così abituati a ricorrere immediatamente agli occhiali non appena riscontriamo la carenza di qualche diottria, senza mai pensare minimamente che si tratta di ausili protesici; forse il fatto che facciano look minimizza quest’aspetto. Per l’udito non è così, infatti il cosiddetto apparecchio acustico o ausilio audio protesico viene visto come oggetto invalidante o segno di vecchiaia e vi si ricorre, per cattiva informazione, quando è troppo tardi. Anche per l’udito, come per la vista, esiste una soglia al di sotto della quale non si dovrebbe scendere poiché per deprivazione acustica a livello cerebrale, incorreremo nella mancanza di stimolo acustico. La prevenzione di cui parliamo consiste fondamentalmente nel sottoporsi annualmente a controlli audiometrici anche in giovane età ricorrendo ad ausili audio protesici già da livelli prossimi o inferiori ai 35 dB.

Ricorrere all'apparecchio acustico così presto non è prematuro?

Il nostro cervello è un organo stupefacente che cresce e si evolve in seguito a stimoli elettrici derivanti da tutti gli organi di senso, dai pensieri, le emozioni, le azioni e le reazioni del nostro corpo. Quando noi nasciamo abbiamo una memoria uditiva tutta da formare ma con il passare degli anni impariamo ad emettere dei suoni e comprenderne degli altri.
Si crea una fitta rete neurale all’interno del nostro cervello che sarà in continua evoluzione e modificazione per tutto il resto della nostra vita. Ha mai sentito parlare di RAM dinamica? Si tratta di una memoria elettronica in grado di archiviare un enorme quantità di informazioni. Per poter mantenere a lungo termine tutti i dati in essa memorizzati ha bisogno di essere rinfrescata elettricamente di frequente.
Questa operazione si chiama REFRESH in gergo elettronico. È una semplice analogia per paragonarla al nostro cervello che se pur dotato di qualità miracolose, se non riceve continue stimolazioni, tutta quella fitta rete neurale che era stata accuratamente creata verrebbe impigrita e resa inattiva. Questo accade quando la capacità uditiva scende sotto 30-35 dB e man mano che questo accade, la stimolazione che arriva a livello cerebrale è sempre più insufficiente a mantenere attiva e funzionale ed efficiente quella rete neurale che ben funzionava, prima. Questo fenomeno di deprivazione acustica si può impedire attraverso l’applicazione di apparecchi acustici che ripristinando la stimolazione uditiva a livello cerebrale, manterrebbe attiva la rete neurale e ne rallenterebbe anche il decadimento fisiologico.

È vero che molte persone non ricorrono all’apparecchio acustico non solo per l’estetica ma anche per i costi eccessivi?

Si, purtroppo sono vere entrambe le motivazioni!

Per quanto riguarda l’estetica sono stati fatti moltissimi passi avanti, infatti le nuove tecnologie Rite con l’altoparlante dentro l’orecchio ed un piccolissimo filo elettrico esterno che si confonde con i capelli rappresentano un ottimo compromesso. Un’altra soluzione eccezionale che però non è adatta per tutte le sordità è quella di un apparecchio che si nasconde totalmente dentro l’orecchio senza parti visibili esterne, ma è idoneo solo per condotti uditivi non ceruminosi e non troppo stretti, e per perdite medio lievi.

Ma a prescindere dall’estetica che comunque costa, riteniamo che sia molto più visibile il fatto di non capire le parole e fare figuracce. Siamo del parere che sia più importante essere tempestivi nell’applicazione e se anche non si fosse nella condizione economica di potersi permettere qualcosa di superlativo da un punto di vista tecnologico, è meglio ricorrere ad un apparecchio acustico economico e visibile piuttosto che niente, perché così facendo manterremo la stimolazione acustica ed eviteremo di compromettere fortemente l’udito. Una cosa teniamo a dire: ci siamo fatti carico di attivare una campagna di Solidarietà su Roma, Terracina e Roma Sud, a favore delle classi meno abbienti e con redditi molto bassi per acquistare apparecchi acustici a prezzo sociale. Questo quando la persona non rientri nei parametri di riconoscimento del contributo economico del S.S.N. per invalidità civile per sordità.

Che cosa suggeriamo alle persone?

Il nostro suggerimento è quello di non trascurare mai l’udito anche se un orecchio è efficiente e l’altro no, perché alla lunga questo squilibrio tenderebbe a rendere inattivo fortemente quello peggiore ed infine a penalizzare anche quello migliore. Inoltre consigliamo di affidarsi ad uno specialista per i controlli audiometrici annuali e di ricorrere con fiducia agli ausili audio protesici anche quando si è sotto soglia solo sulle frequenze acute.

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